holism in the attic

Se ascolti il brusio di ogni foglia, sentirai la voce dell'intera foresta

Ho sempre apprezzato il concetto taoista di “utilità dell'inutile” espressa in questo passo del Chuang-Tzu (Zhuang-zi), uno dei testi fondamentali della filosofia mondiale:

Hui-Tzu disse a Chuang-Tzu: “I tuoi insegnamenti non hanno alcun valore pratico”. Chuang-Tzu allora rispose: “Solo coloro che conoscono il valore dell'inutile possono parlare di ciò che è utile. La terra che calpestiamo è immensa, ma questa immensità non ha valore pratico: l'unica cosa che serve per spostarci è lo spazio ricoperto dalla pianta dei nostri piedi. Supponiamo che uno perfori la terra su cui camminiamo, scavando una fossa così profonda da arrivare giù fino alla Fonte Gialla: avrebbero una qualche utilità i due pezzi di terreno su cui poggiano i nostri piedi?“.
Hui-Tzu rispose: “Effettivamente, sarebbero inutili”. E il maestro concluse: “Dunque, è evidente l'utilità dell'inutilità”.

Chuang Tzu ci dice anche che ciò che consideriamo “inutile” può avere un valore inaspettato. Pensiamo ad un albero vecchio e nodoso: per il falegname è inutile perché difficile da lavorare, ma proprio per questo motivo, l'albero continua a vivere la sua vita, ospitando uccelli e donando ombra. In questo, Chuang Tzu ci mostra che l'“inutilità” può essere una benedizione, una via per esistere in armonia con il Tao, il flusso naturale dell'universo.

Dall'altra parte, nella Roma antica, l'otium era il tempo libero dedicato alle attività intellettuali e allo sviluppo personale, contrapposto al negotium, ovvero le occupazioni quotidiane. L'otium non era considerato semplice ozio, ma un periodo fertile per la crescita personale, il riposo, la riflessione e la creatività. Questo concetto ci insegna l'importanza di ritagliarsi degli spazi nella vita non per fare “qualcosa di produttivo”, ma per coltivare noi stessi, le nostre passioni e la nostra interiorità.

Ora, volendo unire questi due concetti lontani nel tempo e nello spazio, pensiamo alla nostra vita frenetica, dove il valore di ogni azione è spesso misurato dalla sua produttività e prendiamoci un momento per apprezzare l'“inutile”.

Forse, quelle passeggiate senza meta, quei pomeriggi trascorsi a leggere per piacere, o quelle ore dedicate semplicemente a riflettere o meditare, non sono poi così inutili. In questi momenti, ci allineiamo al flusso naturale dell'esistenza, proprio come insegnato da Chuang Tzu, e nutriamo la nostra anima.

In un mondo che glorifica l'efficienza e la produttività, riscoprire l'“utilità dell'inutile” può essere una vera e propria forma di resistenza e di crescita personale. Non sottovalutiamo il potere di ciò che non produce risultati tangibili, ma che arricchisce la nostra vita interiore, aiutandoci a vivere più in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Quindi, la prossima volta che ti sentirai “inutile”, ricorda che in quella “inutilità” può nascondersi il segreto per una vita più piena e armoniosa.


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Avete presente quel meme di Elrond che ricorda a Gandalf di come “era lì, tremila anni fa”, usato ironicamente per ricordare la propria millantata anzianità su alcuni fatti storici?

Ecco, io potrei dire che “ero lì, Gandalf” quando Geocities moriva e nascevano i blog. E poi quando nacquero MySpace e Facebook e spazzarono via un sogno, quello di un web come spazio di scambio libero e pressoché senza limiti.

Negli anni '90, Internet era una frontiera inesplorata, un luogo pulsante di creatività e libertà. Questo era il Web 1.0, un periodo che molti ricordano con nostalgia.

Geocities e il Web 1.0: Uno dei protagonisti di questo periodo era Geocities, un servizio che permetteva agli utenti di creare i propri siti web, come se fossero appezzamenti di terra in un vasto mondo digitale. Gli utenti di Geocities costruivano pagine web piene di gif animati, musica MIDI e sfondi sgargianti. Era un luogo dove la personalità e l'espressione individuale fiorivano. Anche se esteticamente discutibili, questi siti web rappresentavano l'essenza del Web 1.0: un ambiente digitale dominato dall'autoproduzione e dalla condivisione libera di contenuti.

L'Ascesa della Blogosfera: Col passare del tempo, si assistette alla nascita dei primi blog. Questi diari online hanno dato voce a milioni di persone. La blogosfera diventò un ecosistema fiorente, un luogo dove ogni persona poteva esprimere le proprie idee, condividere esperienze e conoscenze. I blog erano diversi dai tradizionali siti web: erano più personali, più focalizzati sul racconto continuo di storie ed esperienze. Attraverso i blog, persone ordinarie diventavano giornalisti, critici, narratori. Fu un'epoca d'oro per l'espressione personale su Internet.

L'Evoluzione verso il Web 2.0: Man mano che entravamo nei primi anni 2000, il web iniziò a evolversi nel cosiddetto Web 2.0. Questa era un'era definita dall'interattività e dalla partecipazione degli utenti. Siti come MySpace e poi Facebook e Twitter hanno cambiato il modo in cui interagivamo online. Se il Web 1.0 era caratterizzato dalla creazione di contenuti, il Web 2.0 era dominato dall'interazione sociale. Questi nuovi siti permettevano agli utenti di connettersi, condividere e interagire in modi che non erano mai stati possibili prima.

Centralizzazione e i Suoi Effetti: Tuttavia, con questa evoluzione vennero anche dei cambiamenti meno positivi. La centralizzazione divenne la norma. Giganti del web come Facebook e Twitter iniziarono a dominare, prendendo il controllo della maggior parte delle interazioni online. Questo portò a una perdita di privacy, a un aumento della censura e alla manipolazione tramite algoritmi progettati per massimizzare l'engagement e i profitti. La libertà e la creatività del Web 1.0 e l'individualismo della blogosfera iniziarono a svanire sotto il peso di queste grandi piattaforme.

Questo è il contesto in cui nasce il Fediverso. Una risposta alla centralizzazione, un ritorno alle radici di Internet, dove la comunità, la privacy, e la libertà di espressione sono al primo posto. Nel Fediverso, possiamo ritrovare lo spirito di Geocities, l'individualismo della blogosfera, e l'interattività del Web 2.0, ma in un ambiente più equo, sicuro e controllato dagli utenti. È un passo verso un futuro del web che riconquista lo spirito originale di Internet, e questo è ciò che rende il Fediverso così eccitante e fondamentale.

Il Fediverso, al contrario, ci riporta a quell'idea originale di internet: un luogo di libertà, diversità e controllo personale. Ecco perché è così cruciale per il futuro del web.

  1. Decentralizzazione e Controllo Personale: Nel Fediverso, non esiste un unico server centrale. Ogni istanza (o server) di Mastodon, ad esempio, ha le sue regole e la sua comunità, ma possono comunicare tra loro. Questo significa meno potere per le grandi corporazioni e più controllo per gli utenti.

  2. Privacy e Sicurezza: Senza un unico punto di controllo, diventa più difficile per gli attori maligni manipolare o censurare l'informazione. Gli utenti hanno una maggiore sicurezza nella gestione dei propri dati.

  3. Diversità e Inclusione: Il Fediverso celebra la diversità. Ci sono comunità per ogni interesse, lingua e cultura, permettendo una vera inclusione globale.

  4. Innovazione e Sperimentazione: Il Fediverso è un campo fertile per sperimentare nuove idee nel mondo del social networking, dal modo in cui interagiamo alla gestione dei contenuti.

Il Fediverso, quindi, non è solo una questione di tecnologia. È una visione, una filosofia su come dovrebbe essere il web: un luogo aperto, sicuro, inclusivo e in continua evoluzione. Ecco perché la sua esplorazione non è solo un viaggio tecnologico, ma anche un viaggio verso un futuro del web più sano e democratico.

Ecco perché ho dedicato tempo e passione a scrivere la “Breve introduzione a Mastodon e al Fediverso per profani e curiosi”. Questo lavoro rappresenta il mio tentativo di aprire e divulgare questi concetti affascinanti a un pubblico più ampio. Il mio obiettivo è chiarire, in maniera accessibile, perché il Fediverso merita la nostra attenzione e come possa rappresentare un'alternativa valida ai social network tradizionali.

La mia “Breve introduzione” è solo l'inizio di un progetto più ampio che ho in mente. Nei prossimi mesi, lavorerò a un'opera più organica e completa. Questo lavoro non si limiterà a spiegare in dettaglio cos'è il Fediverso e quali sono le sue implicazioni per il futuro di Internet, ma dedicherà anche un capitolo specifico a ciascuna delle maggiori piattaforme del Fediverso. In queste sezioni, esplorerò il funzionamento di base di ciascuna piattaforma, rendendo accessibili le loro caratteristiche uniche e la loro importanza all'interno di questo ecosistema digitale diversificato.

L'idea è di fornire una guida completa che sia una bussola per navigare in questo mare di possibilità, che aiuti i nuovi utenti a comprendere non solo come funzionano queste piattaforme, ma anche come possono arricchire la loro esperienza online e contribuire a un futuro del web più democratico e decentralizzato.

Vi invito quindi a seguirmi in questo viaggio esplorativo. Sarà un percorso illuminante, pieno di scoperte e di approfondimenti. Restate sintonizzati per questa avventura nel Fediverso, dove insieme esploreremo nuovi orizzonti digitali e ci addentreremo in un futuro del web forgiato dalla nostra collettiva curiosità e ingegno.


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Nel panorama caleidoscopico dei sottogeneri “punk” (ricordiamo gli illustri predecessori del cyberpunk, dello steampunk, del solarpunk, etc) emerge una nuova stella, audace e irriverente: lo “sticazzipunk”. Nato dalle profondità della cultura romanesca, questo genere prende il nome dall'espressione dialettale “sticazzi”, simbolo di un disinteresse eroico e di una indifferenza quasi zen. Ma cosa significa veramente immergersi nel mondo dello sticazzipunk? Preparatevi a un viaggio attraverso un genere che ride di tutto, ma con uno sguardo critico e acuto.

Il Protagonista Disilluso

Lo sticazzipunk ruota attorno a un eroe anticonvenzionale: il protagonista disilluso. Questo personaggio è l'incarnazione dello spirito “sticazzi”, un individuo che ha visto troppo, sa troppo, e, di conseguenza, non si cura più di niente. Questo non è il solito eroe che lotta per la giustizia o la libertà; piuttosto, è qualcuno che ha scelto di navigare nella vita con una leggerezza quasi anarchica, sfidando la serietà di un mondo troppo spesso oppressivo con un sorriso e un alzare di spalle.

Ironia Salace e Sboccata

Il linguaggio e l'umorismo sono pilastri del genere sticazzipunk. Qui, l'ironia è salace, diretta e senza filtri. Le battute sono taglienti, spesso al limite del politicamente corretto, e servono a smascherare l'assurdità delle convenzioni sociali e politiche. Questo genere non si tira indietro nel ridicolizzare tutto ciò che è pomposo o pretentamente serio, offrendo una narrazione che è tanto divertente quanto profondamente critica.

Un'ambientazione Urbana

Lo sticazzipunk si svolge in un contesto urbano, un luogo dove l'incontro e lo scontro di culture, classi sociali e ideologie creano un terreno fertile per l'indifferenza del nostro eroe. Le strade della città sono il palcoscenico su cui si svolge questo teatro dell'assurdo, dove i grattacieli graffiano il cielo e i vicoli oscuri nascondono segreti. In questo mondo urbano, la città stessa diventa un personaggio, un labirinto di storie e di vite dove il nostro protagonista si muove con disinvoltura e disinteresse.

Lo sticazzipunk è più di un semplice genere letterario; è un atteggiamento, una filosofia di vita che si confronta con il mondo in un modo unico. È un invito a non prendere tutto troppo sul serio, a guardare l'assurdità della vita e ridere, forse perché l'alternativa è piangere. In un'era di estremi, di lotte e di sfide, lo sticazzipunk offre una pausa, un momento per respirare e dire, con un sorriso: “Sticazzi!”


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L'innovazione tecnologica è in continua evoluzione, e un esempio recente è la decisione di Meta di rendere la sua app Threads compatibile con il Fediverso tramite l'adozione del protocollo ActivityPub. Threads, originariamente sviluppata come un'estensione di Instagram, è un palese tentativo di intercettare una fetta di utenza in fuga da X (ex Twitter) dopo il comportamento erratico dimostrato dal suo nuovo proprietario e CEO Elon Musk.

La scelta di Meta di integrare ActivityPub, un protocollo open source che facilita la comunicazione decentralizzata tra diverse piattaforme di social networking, in Threads ha destato notevole interesse. ActivityPub è un elemento chiave nell'ecosistema dei social network federati, supportando la visione di un web più aperto e interconnesso. L'adozione di questo protocollo da parte di un gigante come Meta, specialmente in un'app come Threads solleva questioni significative. Questa mossa rappresenta un vero impegno verso gli standard aperti e la decentralizzazione, oppure è l'inizio di una strategia più calcolata, potenzialmente in linea con lo scenario “Embrace, Extend, Extinguish” già osservato in altri contesti tecnologici? La risposta a questa domanda potrebbe avere implicazioni profonde per il futuro del web e dei social media.

Cos'è l'“Embrace, Extend,Extinguish”

La strategia “Embrace, Extend, Extinguish” rappresenta un modello di condotta aziendale che ha segnato profondamente il settore tecnologico. Questo approccio, adottato da grandi aziende per neutralizzare la concorrenza, si sviluppa in tre fasi chiave:

  1. Embrace (Abbracciare): L'azienda adotta un'innovazione o un prodotto del concorrente.
  2. Extend (Estendere): Modifica il prodotto con funzionalità proprietarie, spesso rendendolo incompatibile con gli standard esistenti.
  3. Extinguish (Eliminare): La concorrenza viene neutralizzata, rendendo il prodotto originario obsoleto o incompatibile.

Esempi storici di questa pratica includono le azioni di Microsoft e Google.

Microsoft e l'Adozione di HTML

Negli anni '90, Microsoft adottò l'HTML, il linguaggio base del web, e tentò di estenderlo con elementi proprietari. Questo sforzo mirava a deviare lo standard HTML verso una versione che funzionasse meglio con i prodotti Microsoft, minando la compatibilità con altre piattaforme. Parallelamente, Microsoft sviluppò ActiveX, una tecnologia destinata a soppiantare JavaScript. ActiveX doveva essere una soluzione più potente e flessibile, ma alla fine il tentativo fallì, principalmente a causa di problemi di sicurezza e di mancata adozione da parte di altri attori del mercato. La persistenza di JavaScript e l'adesione agli standard web aperti hanno impedito a Microsoft di monopolizzare questo aspetto fondamentale della tecnologia web.

Google e XMPP

Google ha adottato una tattica simile con l'introduzione di Google Talk, il suo servizio di messaggistica istantanea. Google Talk si basava su XMPP (Extensible Messaging and Presence Protocol), un protocollo open standard per la messaggistica istantanea. XMPP era significativo perché prometteva interoperabilità tra diverse reti di messaggistica, un concetto rivoluzionario all'epoca. Tuttavia, quando Google ha iniziato ad estendere Google Talk con funzionalità proprietarie, ha gradualmente abbandonato il supporto per XMPP, limitando la sua interoperabilità con altri servizi. Questo ha effettivamente messo fine all'uso diffuso di XMPP, riducendo la sua rilevanza e favorendo l'ascesa di servizi di messaggistica chiusi e proprietari.

Conseguenze dell'“Embrace, Extend, Extinguish”

Questi esempi illustrano come la strategia “Embrace/Extend/Extinguish” possa avere un impatto profondo sullo sviluppo e sull'adozione di tecnologie aperte. Quando una grande azienda tecnologica adotta uno standard aperto ma poi cerca di modificarlo per i propri fini, ciò può portare a un monopolio di fatto, soffocare l'innovazione e limitare la scelta dei consumatori. Inoltre, la dipendenza da tecnologie proprietarie può ostacolare l'interoperabilità e la collaborazione tra diverse piattaforme e servizi.

Lezioni per il Futuro

Questi casi storici sono fondamentali per comprendere le dinamiche correnti nel settore tecnologico, in particolare riguardo all'adozione di standard aperti da parte di grandi aziende come Meta. È importante che la comunità tech rimanga vigile e si impegna a proteggere gli standard aperti per assicurare un ecosistema tecnologico equilibrato e innovativo.

Precedenti di Meta

Meta, precedentemente conosciuta come Facebook, ha un curriculum notevole in termini di acquisizioni e integrazioni strategiche. La sua storia è costellata di acquisizioni aggressive di aziende come Instagram, WhatsApp e Oculus, volte a rafforzare la sua posizione nel mercato e a neutralizzare potenziali rivali. Inoltre, Meta ha mostrato una certa propensione a copiare o adattare funzionalità popolari di concorrenti emergenti, come evidenziato dai suoi tentativi di emulare funzioni chiave di TikTok. Questo pattern di comportamento ha sollevato timori riguardo alla sua tendenza a consolidare il potere e ad esercitare un'influenza eccessiva sul mercato tecnologico.

I rischi per ActivityPub

Con l'introduzione di Thread, sorgono domande legittime: Meta cercherà di manipolare il protocollo ActivityPub per i propri fini? Ci sono preoccupazioni concrete che Meta possa modificare ActivityPub per legarlo più strettamente ai suoi servizi, oppure che possa rendere Thread incompatibile con altri client ActivityPub. Ciò porterebbe a un monopolio di fatto, limitando la libertà e l'innovazione nel campo degli standard aperti. Questo non solo soffocherebbe la concorrenza, ma potrebbe anche avere impatti negativi sull'intero ecosistema dei social network decentralizzati.

Conclusioni: La Difesa degli Standard Aperti

Il futuro di ActivityPub e dell'intero ecosistema dei social network federati potrebbe dipendere dalla reazione della comunità open source e degli enti regolatori. È essenziale che la comunità rimanga vigile sulle azioni di Meta, assicurando che la concorrenza e l'interoperabilità restino aspetti fondamentali del settore. La storia ci insegna che la difesa degli standard aperti è cruciale per un ecosistema digitale equilibrato e innovativo. Le sfide sono grandi, ma la comunità tecnologica ha sempre mostrato la capacità di affrontare e superare ostacoli simili. In questo contesto, è fondamentale un impegno collettivo per preservare la natura aperta e collaborativa di tecnologie come ActivityPub, garantendo così un futuro tecnologico più equo e aperto a tutti.


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L'anemoia è un termine relativamente nuovo che descrive un sentimento universale: la nostalgia per un'epoca che non abbiamo vissuto personalmente. Si tratta di provare rimpianto e malinconia per decenni o periodi storici dei quali abbiamo solo un'idea romantica, ma nessuna esperienza diretta. Per me, questa sensazione è iniziata da bambino, quando guardavo con curiosità le vecchie fotografie in bianco e nero della mia famiglia. Immaginavo come sarebbe stato vivere in quegli anni lontani, con quella moda vintage, quello stile di vita. Provavo una sorta di nostalgia per quel mondo che non avevo mai conosciuto, se non attraverso i racconti nostalgici dei miei nonni e genitori. Crescendo, questo sentimento si è evolve in una vera e propria anemoia, un desiderio romantico di aver vissuto in decenni precedenti alla mia nascita. È una nostalgia per luoghi, tempi e culture che posso solo immaginare, ma con cui sento una strana affinità, come se la mia anima vi appartenesse.

La mia anemoia per gli anni '20

Tra tutte le epoche passate, forse gli anni ‘20 del secolo scorso sono quelli che esercitano maggiormente su di me quel sentimento anemoico. L'estetica art déco, i party sfrenati, la spensieratezza euforica prima della grande depressione creano un'aura di fascino decadente che mi attira molto. Immagino me stesso con un abito elegante, mentre ballo il charleston sfrenato in un locale fumoso, circondato da paillettes e piume. Mi affascina l'idea della moda androgina, delle donne emancipate di quel tempo. Anche la letteratura e la poesia, con autori come Fitzgerald, Hemingway ed Eliot, evocano perfettamente quell'epoca perduta che sento così vicina e nostalgica. Gli anni '20 rappresentano nella mia immaginazione un periodo di grande fermento artistico e culturale, di cui avrei tanto desiderato far parte. Quell'atmosfera vivace, eccentrica e al contempo malinconica che aleggiava nell'aria mi attira irresistibilmente. È come se la mia anima appartenesse più a quegli anni ruggenti che al mio tempo presente.

La mia anemoia per gli anni '70

Gli anni '70 esercitano su di me un richiamo nostalgico irresistibile. Quello stile di vita, quella musica evocano un decennio che affascina la mia immaginazione. Adoro il sound melodico ed armonioso di gruppi come gli Eagles, America, Led Zeppelin e Pink Floyd. Le loro canzoni mi trasportano immediatamente negli anni '70. Mi attira l'idea di un mondo diverso, più libero, in cui era possibile viaggiare on the road senza troppe preoccupazioni. Fantastico di salire su una macchina con gli amici e girare gli Stati Uniti ascoltando quei favolosi brani, sentendomi parte di quell'epoca. Spesso mi ritrovo ad immaginare di partecipare ai grandi festival rock di quegli anni, con i jeans a zampa, la giacca di pelle e i lunghi capelli mossi dal vento, immergendomi totalmente in quell'atmosfera vintage. Gli anni '70 rimangono nella mia mente la rappresentazione di un periodo di grande libertà e di sfrenata passione per il rock, di cui provo profonda nostalgia.

La mia anemoia per gli anni '80

Gli anni '80 hanno un fascino retrò che mi attira moltissimo, anche perché ne ho vissuto la coda, ma non sono riuscito a godermeli appieno. È una decade piena di colori shocking, musica dance, moda esagerata. Un periodo di edonismo e spensieratezza che mi affascina, nonostante io non l'abbia realmente vissuto. Adoro guardare i film cult di quegli anni, come la trilogia di John Hughes con Molly Ringwald, che raccontano le tipiche storie adolescenziali di quel periodo. Mi ritrovo spesso a canticchiare le hit di Madonna, Cyndi Lauper, Duran Duran, sentendomi proiettata in quegli anni grazie alla musica. La moda di quegli anni, con i jeans a vita alta, le spalline imbottite, i leggins colorati, ha uno stile divertente e nostalgico che mi attira. Da bambino passavo ore a guardare i vecchi vinili e le foto degli anni '80 della mia famiglia, immaginandomi di vivere in quell'epoca, con quell'estetica pop e quella spensieratezza. Ricordo che da piccolo adoravo anche giocare con i vecchi giochi in scatola, come il Gioco dell'Oca, il Monopoli e oscuri giochi come Samarcanda. Li trovavo vintage e affascinanti. Anche guardare i cartoni animati che era usciti poco prima che nascessi, come Lady Oscar e Pollon, mi trasportava idealmente in quegli anni. Provo ancora oggi quella nostalgia per una decade che ho vissuto solo in parte ma che sento vicina, grazie anche ai suoi prodotti dell'immaginario come giochi e cartoni che ho scoperto da piccolo.

Conclusione

L'anemoia è un sentimento complesso ma profondamente umano. Rappresenta quella nostalgia romantica verso epoche che non abbiamo vissuto, ma che idealizziamo nella nostra immaginazione. È importante accettare il presente così com'è, apprezzando i benefici del nostro tempo. Eppure, quella malinconia per decenni passati, per mode e culture del passato, crea una certa magia nella mente di molti. L'anemoia ci permette di viaggiare mentalmente in epoche lontane, diverse dalla nostra, evocando ricordi collettivi ai quali sentiamo di appartenere in qualche modo. In definitiva, provare anemoia è perfettamente naturale e umano. Ci ricorda il fascino intramontabile del vintage, la bellezza della nostalgia, la possibilità di evadere con la mente in tempi che immaginiamo romantici e speciali. È una dolce malinconia che in fondo possiamo portare con noi, come un bagaglio di sogni e fantasie retro


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In un panorama digitale oggi dominato da pochi giganti centralizzati, i social network distribuiti rappresentano un modello alternativo che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di comunicare e connetterci online. Basandosi su una struttura decentralizzata di server indipendenti ma interconnessi, queste piattaforme distribuiscono il potere che i grandi social media concentrano nelle mani di singole aziende. Dando agli utenti la possibilità di gestire le proprie community e i propri dati senza intermediari, i social distribuiti aprono la strada a un ecosistema digitale più libero, etico e collettivo. Non si tratta solo di un cambiamento tecnologico, ma di una vera e propria svolta concettuale: da utenti passivi e silos isolati a individui empowered in grado di cooperare attivamente all'interno di una rete aperta e federata. I social distribuiti potrebbero cambiare profondamente l'esperienza digitale collettiva.

I Social Network Distribuiti

In termini semplici, i social network distribuiti sono piattaforme online che si basano su un'architettura decentralizzata. A differenza dei social network centralizzati come Facebook o Twitter, dove un'azienda controlla e gestisce tutti gli aspetti del servizio, i social network distribuiti consentono agli utenti di creare e gestire i propri “nodi” o “istanze” all'interno di una rete più ampia. La decentralizzazione è un principio fondamentale di questi social network. Invece di dipendere da un'unica autorità centrale, la rete è condivisa tra una serie di server indipendenti. Questi server comunicano tra loro attraverso protocolli standardizzati, come il protocollo ActivityPub, consentendo agli utenti di interagire tra diverse piattaforme distribuite. Questo approccio favorisce l'autonomia degli utenti, dando loro il potere di scegliere dove desiderano partecipare e con chi desiderano connettersi. La decentralizzazione apre la strada a una maggiore diversità e ad una partecipazione più equa, eliminando il controllo centralizzato che spesso caratterizza i social network tradizionali. Inoltre, promuove una maggiore sicurezza dei dati e la privacy degli utenti, poiché i dati sono distribuiti su una vasta rete anziché concentrati in un'unica azienda. La natura aperta e collaborativa dei social network distribuiti rappresenta una risposta alle preoccupazioni legate alla concentrazione di potere e alla censura nei social network centralizzati.

Mastodon: Nascita e Evoluzione

Mastodon è uno dei social network distribuiti più noti e rappresenta un punto di riferimento nel mondo del Fediverso. Mastodon è stato creato da Eugen Rochko, uno sviluppatore tedesco, ed è stato lanciato per la prima volta nel marzo 2017. Rochko ha creato Mastodon in risposta a crescenti preoccupazioni riguardo alla centralizzazione e al controllo esercitato da grandi aziende nei social network tradizionali. La sua ambizione era creare una piattaforma alternativa che favorisse la decentralizzazione e la privacy degli utenti. Il nome “Mastodon” deriva dal famoso animale estinto, il mastodonte, e simboleggia la resistenza all'estinzione delle piccole comunità online indipendenti in un mondo dominato dai giganti tecnologici. Mastodon presenta molte delle caratteristiche tipiche dei social network, come la possibilità di creare profili, pubblicare messaggi, seguire altri utenti e interagire tramite “toot” (il termine usato per i post su Mastodon). Tuttavia, le sue caratteristiche principali si distinguono per la loro enfasi sulla privacy, la sicurezza e la personalizzazione: – Decentralizzazione: Mastodon opera su un'architettura decentralizzata basata sul protocollo ActivityPub, che consente la comunicazione tra diverse istanze o nodi. Questo significa che gli utenti possono scegliere tra una vasta gamma di istanze gestite da diverse comunità, o persino crearne una propria. – Privacy e controllo degli utenti: Gli utenti di Mastodon hanno un maggiore controllo sulla loro esperienza. Possono impostare le proprie politiche sulla privacy, decidere chi può seguire i loro contenuti e personalizzare l'aspetto della loro istanza. – Nessuna pubblicità mirata: Mastodon non utilizza algoritmi per scopi di pubblicità mirata, mantenendo l'esperienza utente libera da influenze esterne. – Comunità tematiche: Su Mastodon, le comunità tematiche (chiamate “istanze”) possono fiorire, offrendo spazi dedicati a discussioni specifiche, dall'arte alla politica o ai hobby. La storia e le funzionalità di Mastodon dimostrano come i social network distribuiti possano offrire alternative etiche e sostenibili ai modelli dominanti, a beneficio di una maggiore libertà di espressione e coinvolgimento dell'utente.

Fediverso: La Federazione dei Social Network Distribuiti

Con il termine “Fediverso”, contrazione di “Universo Federato”, si intende l'insieme interconnesso di tutte le piattaforme di social media distribuite e decentralizzate. Si tratta di un concetto chiave per comprendere come i vari social network open source e autogestiti riescano a comunicare tra loro pur mantenendo la propria autonomia, grazie all'adozione di standard comuni e protocolli federati. Il Fediverso rappresenta quindi una galassia in continua espansione di alternative etiche ai social media tradizionali, accomunate dalla volontà di dare più libertà e controllo agli utenti attraverso la condivisione aperta, la trasparenza e la collaborazione distribuita. Il Fediverso è l'ecosistema complessivo dei social network distribuiti che condividono una connettività attraverso un protocollo standardizzato, in particolare il protocollo ActivityPub. Questo concetto implica che gli utenti di diversi social network distribuiti, noti come “istanze” o “nodi,” possono comunicare, interagire e condividere contenuti tra di loro, indipendentemente dalla piattaforma specifica su cui sono registrati. Questo crea una rete interconnessa e decentralizzata in cui l'informazione circola in modo aperto e inclusivo. Al cuore del Fediverso si trova il protocollo ActivityPub. Questo protocollo aperto e decentralizzato è progettato per facilitare la federazione tra diverse piattaforme di social network distribuito. ActivityPub fornisce standard e linee guida per la pubblicazione e la distribuzione di contenuti, così come per l'interazione tra utenti attraverso le varie istanze del Fediverso. Questo permette agli utenti di seguire e interagire con persone su diverse piattaforme senza la necessità di creare account multipli. Nel Fediverso, ci sono numerose istanze e social network distribuiti che operano in tutto il mondo, molti dei quali utilizzano il protocollo ActivityPub per la comunicazione tra di loro. Alcuni dei social network più noti che partecipano a questa federazione includono:

  • Mastodon: Uno dei social network distribuiti più popolari, noto per i suoi “toot” e la sua flessibilità nell'installazione di istanze tematiche.
  • PeerTube: Una piattaforma di hosting video decentralizzata che consente la condivisione e la visualizzazione di video da diverse istanze.
  • Pleroma: Un'alternativa leggera a Mastodon che offre una vasta gamma di funzionalità di social networking.
  • PixelFed: Un social network decentralizzato incentrato sulla condivisione di immagini e foto, simile a Instagram.
  • WriteFreely: Una piattaforma di blogging decentralizzata che permette la creazione e la condivisione di contenuti testuali in modo aperto. Questi sono solo alcuni esempi di social network distribuiti all'interno del Fediverso. Questa diversità di piattaforme dimostra quanto il protocollo ActivityPub abbia contribuito a creare un ecosistema in cui l'utente ha il controllo e la flessibilità nella scelta della propria istanza e nel modo in cui partecipa a questa federazione decentralizzata.

Il Fediverso e il Movimento Solarpunk

La natura decentralizzata e federata di piattaforme come Mastodon è ciò che permette la creazione di comunità locali autogestite, in linea con i principi di sussidiarietà e cooperazione promossi dal movimento Solarpunk. Ogni istanza Mastodon è controllata direttamente dagli utenti che la animano e gestita da moderatori scelti dalla community stessa, senza dipendere da nessuna authority centrale. Questo dà la possibilità di sperimentare dal basso modelli alternativi di governance democratica, fondata sul coinvolgimento attivo degli utenti. Inoltre, le singole istanze possono federarsi tra loro pur mantenendo la propria indipendenza. Questo crea un ecosistema distribuito che bilancia autonomia locale e condivisione globale. Ne consegue che le comunità Solarpunk sorte su Mastodon e gli altri social distribuiti hanno la libertà di fissare regole chiare e condivise contro discorsi d'odio e disinformazione, promuovendo allo stesso tempo un dibattito costruttivo, inclusivo e non tossico. Non devono sottostare alle logiche di profitto e di engagement imposte dai grandi social media centralizzati, né ai loro algoritmi progettati per massimizzare il tempo trascorso dagli utenti sulla piattaforma. Possono essere gestite secondo valori umani e non commerciali. La decentralizzazione alla base di Mastodon e del Fediverso fornisce uno spazio ideale per sperimentare il modello di comunità collaborative, etiche e focalizzate sul bene comune auspicato dal movimento Solarpunk. Grazie alla federazione, queste comunità possono facilmente connettersi e collaborare con altri gruppi affini, rafforzando le reti di supporto reciproco e dando vita a un ecosistema distribuito di attivisti e organizzazioni. Anche a livello di sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi, i social distribuiti sono una scelta migliore, dato che ogni istanza viene ospitata su server indipendenti gestiti dalle comunità stesse, evitando l'enorme concentrazione di risorse dei data center dei big tech. Inoltre, essendo software open source, permettono il riuso e la condivisione del codice. Abbracciando la decentralizzazione, il controllo democratico degli utenti e la sostenibilità, i social network distribuiti e il Fediverso costituiscono un ecosistema online perfettamente in linea con gli ideali e i principi fondamentali del movimento Solarpunk, offrendo possibilità entusiasmanti per plasmare un futuro più verde, equo e collaborativo attraverso le reti sociali. Il Fediverso rappresenta un'opportunità tangibile per sostenere la realizzazione di un futuro più sostenibile, in linea con la filosofia del Solarpunk.

Criticità e Sfide

I social network distribuiti incarnano valori fondamentali come decentralizzazione, privacy e democrazia partecipativa, offrendo così una valida alternativa al modello dominante dei social media. Tuttavia questo nuovo paradigma deve ancora affrontare alcune sfide rilevanti.

1. Adozione Diffusa: Uno dei principali ostacoli per i social network distribuiti è l'adozione diffusa. Le piattaforme centralizzate come Facebook o Twitter hanno una vasta base di utenti consolidata, mentre i social network distribuiti devono ancora raggiungere una massa critica per diventare pienamente efficaci. La popolarità delle piattaforme centralizzate rende difficile convincere gli utenti a fare il passaggio. 2. Scalabilità: La crescita del numero di utenti e l'aumento della quantità di dati condivisi possono mettere alla prova la scalabilità delle istanze del social network distribuito. La gestione efficace dei carichi di lavoro diventa un problema quando il numero di utenti cresce rapidamente. 3. Interoperabilità limitata: Anche se il protocollo ActivityPub favorisce l'interoperabilità tra diverse istanze, alcune sfide tecniche e politiche possono limitare la connettività tra alcune piattaforme.

Questo non significa che queste criticità non siano affrontabili, specie se di adottano:

1. Educazione e Consapevolezza: Per superare l'ostacolo dell'adozione diffusa, è essenziale educare gli utenti sulle vantaggi della decentralizzazione, come la privacy migliorata e la riduzione del controllo centralizzato. Campagne di sensibilizzazione e educazione possono aiutare a spingere gli utenti a considerare le alternative. 2. Ricerca e Sviluppo: Gli sviluppatori e la comunità dietro i social network distribuiti stanno lavorando costantemente per migliorare l'efficienza e la scalabilità delle piattaforme. La ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni tecniche contribuiranno a superare alcune delle sfide attuali. 3. Standard Aperti: L'adozione di standard aperti e l'ulteriore sviluppo di protocolli come ActivityPub possono migliorare l'interoperabilità tra le diverse istanze. La collaborazione tra le comunità di sviluppatori può contribuire a garantire che i social network distribuiti funzionino in modo più coeso. *4. Incentivazione della Partecipazione**: L'offerta di incentivi per gli utenti e le istanze che partecipano attivamente al Fediverso può contribuire a stimolare l'adesione e l'uso continuativo dei social network distribuiti. Le sfide che i social network distribuiti devono affrontare sono significative, ma non insormontabili. L'educazione, la ricerca, la collaborazione e l'innovazione possono contribuire a superare queste difficoltà, permettendo ai social network distribuiti di svolgere un ruolo sempre più importante nell'ecosistema digitale e sociale.

Conclusioni

In un'era in cui la crisi climatica impone un radicale ripensamento del nostro modello di sviluppo, i social network distribuiti si propongono come strumenti preziosi per costruire dal basso comunità ecosostenibili. Queste piattaforme peer-to-peer permettono di connettere individui e gruppi accomunati da una visione etica, in cui progresso tecnologico e tutela ambientale procedono di pari passo. I loro principi di condivisione aperta, decentralizzazione e autonomia riflettono gli ideali del movimento Solarpunk. Attraverso i social distribuiti, attivisti e organizzazioni possono collaborare oltre confini e silos, condividendo conoscenze, progetti green e buone pratiche per stili di vita più ecologici. Le community locali guadagnano autorevolezza e visibilità. Il Fediverso ha un enorme potenziale per accelerare la transizione verso modelli sociali e produttivi in armonia con l'ambiente. I social distribuiti sono uno strumento essenziale per plasmare dal basso il cambiamento.

Per ulteriori approfondimenti sull'argomento dei social network distribuiti, del Fediverso, ecco alcune link utili: 1. “The Fediverse: A Decentralized Social Media Solution\” – Articolo che spiega il concetto di Fediverso e l'uso di ActivityPub: Link 2. “Mastodon: What is it and why is it important?\” – Un articolo che offre una panoramica completa di Mastodon e del suo impatto: Link 3. “How ActivityPub is winning the web\” – Un articolo che approfondisce il protocollo ActivityPub e il suo ruolo nel Fediverso: Link 4. “Fediverse.party\” – Un sito web che fornisce una panoramica delle diverse istanze del Fediverso, consentendo agli utenti di esplorare la diversità delle comunità: Link 5. Canale Solarpunk su lemmy.ml 6. Istanza Lemmy SKRPNK\n


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